L’impatto dei comitati di sostenibilità sulle performance ESG dell’impresa
Mentre i comitati ESG hanno il potenziale per guidare le aziende verso pratiche più sostenibili, la loro efficacia non è automatica e dipende da una serie di fattori complessi.
Negli ultimi anni, la sostenibilità aziendale e la governance responsabile sono diventate questioni cruciali per le imprese, i policy maker e la società nel suo complesso. In particolare, l’attenzione si è focalizzata sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) come parametri chiave per valutare le performance di sostenibilità delle aziende. In questo contesto, molte organizzazioni hanno istituito comitati di sostenibilità dedicati con l’obiettivo di migliorare le proprie prestazioni ESG. Partendo da un interessante studio condotto su un campione di imprese, questo articolo analizza il ruolo e l’impatto di tali comitati sulla performance ESG di impresa.
I comitati di sostenibilità: caratteristiche e funzioni
I comitati di sostenibilità (SC) sono organi aziendali specializzati istituiti per supervisionare e guidare le strategie e le pratiche di sostenibilità di un’organizzazione. Le loro caratteristiche principali includono:
- la composizione
- la frequenza delle riunioni
- l’aspetto di diversity & inclusion dei membri
- il livello di focus specifico sulle tematiche ESG.
Questi comitati possono essere “focalizzati” ovvero dedicati esclusivamente alle questioni di sostenibilità o “non focalizzati” quando integrano le responsabilità ESG con altri compiti aziendali. La loro funzione primaria è quella di fornire competenze specializzate, monitorare le performance di sostenibilità e garantire l’allineamento tra le strategie aziendali e la tattica ESG.
Lo studio empirico: metodologia e risultati chiave
La ricerca presentata nel documento si basa su un’analisi quantitativa di 112 aziende non finanziarie quotate nel FTSE 150, coprendo un periodo di 9 anni dal 2010 al 2018, per un totale di 926 osservazioni annuali. I dati sono stati raccolti da fonti autorevoli come Refinitiv, Fame e il database FTSE 150.
I risultati principali dello studio rivelano:
- fattori organizzativi: esiste una relazione positiva e significativa tra dimensioni aziendali, redditività ed età dell’impresa con i punteggi ESG complessivi e ambientali. Questo suggerisce che le aziende più grandi, più redditizie e più mature tendono ad avere migliori performance di sostenibilità;
- caratteristiche dei comitati di sostenibilità: i) la frequenza delle riunioni del comitato e la diversità d’età dei membri mostrano una correlazione positiva con i punteggi di governance; ii) sorprendentemente, è stata riscontrata una relazione negativa tra la frequenza delle riunioni del comitato e le performance ambientali. Questo potrebbe indicare che un’eccessiva focalizzazione sulle questioni di governance possa talvolta distogliere l’attenzione dagli aspetti ambientali;
- tipologia di comitato: lo studio ha rilevato sia relazioni positive che negative con le performance di sostenibilità aziendale indipendentemente dalla presenza di comitati focalizzati o non focalizzati. Questo suggerisce che l’efficacia dei comitati di sostenibilità non dipende necessariamente dalla loro struttura specifica, ma probabilmente da altri fattori come la qualità del lavoro svolto e l’integrazione con le strategie aziendali complessive;
- dimensione sociale: contrariamente alle aspettative e agli studi precedenti, la ricerca ha evidenziato una relazione non significativa tra le caratteristiche dei comitati di sostenibilità e le performance sociali. Questo risultato inatteso merita ulteriori approfondimenti e potrebbe indicare la necessità di ripensare l’approccio dei comitati alle questioni sociali.
Implicazioni teoriche e pratiche
I risultati dello studio hanno importanti implicazioni sia dal punto di vista teorico che pratico:
- teoria della legittimità: l’assenza di forti associazioni tra le caratteristiche dei comitati di sostenibilità e le performance ESG, in particolare nella dimensione sociale, supporta l’argomento secondo cui le aziende potrebbero utilizzare attivamente i comitati di sostenibilità principalmente per creare un’immagine pubblica positiva e proteggere la propria legittimità. Questo solleva questioni sull’efficacia reale di questi comitati nel guidare cambiamenti sostanziali nelle pratiche aziendali;
- teoria della dipendenza dalle risorse: la relazione positiva tra la diversità d’età nei comitati e le performance di governance supporta l’idea che una composizione eterogenea possa apportare una gamma più ampia di competenze e prospettive, migliorando l’efficacia del comitato;
- implicazioni manageriali: i risultati suggeriscono che le aziende dovrebbero riconsiderare l’approccio alla strutturazione e al funzionamento dei loro comitati di sostenibilità. In particolare è necessario: i) bilanciare l’attenzione tra le diverse dimensioni ESG, evitando di trascurare gli aspetti ambientali o sociali a favore della governance; ii) promuovere una maggiore diversità nei comitati, non solo in termini di età ma anche di background professionale e competenze; iii) integrare più efficacemente il lavoro dei comitati di sostenibilità con le strategie aziendali complessive, per garantire un impatto reale sulle performance ESG;
- implicazioni per i policy maker: i risultati dello studio potrebbero suggerire la necessità di emanare linee guida o requisiti normativi più stringenti per garantire che i comitati di sostenibilità svolgano un ruolo sostanziale nel miglioramento delle performance ESG, piuttosto che fungere principalmente da strumenti di legittimazione.
Prospettive future e aree di ricerca
Lo studio apre diverse direzioni per future ricerche:
- analisi temporale: sarebbe utile estendere l’analisi su un periodo più lungo per comprendere meglio l’evoluzione dell’impatto dei comitati di sostenibilità nel tempo;
- confronto internazionale: ampliare lo studio a un contesto multinazionale potrebbe rivelare differenze significative nell’efficacia dei comitati di sostenibilità in diversi contesti culturali e normativi;
- analisi qualitativa: integrare l’approccio quantitativo con studi di caso qualitativi potrebbe fornire insights più profondi sui meccanismi attraverso cui i comitati influenzano le performance ESG;
- focus sulla dimensione sociale: data la relazione non significativa riscontrata, sarebbe importante approfondire come i comitati di sostenibilità possano migliorare il loro impatto sulle performance sociali delle aziende;
- ruolo della tecnologia: investigare come l’adozione di tecnologie avanzate (es. big data analytics, intelligenza artificiale) possa migliorare l’efficacia dei comitati di sostenibilità nel monitoraggio e nel miglioramento delle performance ESG.
Conclusioni
Basato su un’analisi prettamente quantitativa, lo studio analizzato fornisce una visione critica e sfumata del ruolo dei comitati di sostenibilità nel raggiungimento degli obiettivi ESG.
I risultati suggeriscono che le aziende devono andare oltre la semplice istituzione di un comitato di sostenibilità e concentrarsi invece sulla sua effettiva integrazione nelle strategie aziendali, sulla diversificazione della sua composizione e sull’equilibrio tra le diverse dimensioni ESG. Allo stesso tempo, i policy maker e gli stakeholder devono mantenere un approccio critico, assicurandosi che questi comitati non diventino meri strumenti di legittimazione, ma catalizzatori di un cambiamento reale e misurabile nelle pratiche aziendali.
In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata un imperativo globale, il ruolo dei comitati di sostenibilità rimane cruciale, ma deve evolversi per rispondere alle sfide complesse e interconnesse che le aziende devono affrontare. Solo attraverso un approccio olistico, basato su dati empirici e orientato all’azione, questi comitati potranno realizzare appieno il loro potenziale nel guidare le aziende verso un futuro più sostenibile e responsabile.
Fonti: Aso Abdullah, Jeanette McClellan, Sibel Yamak, Anna Korzhenitskaya, Roya Rahimi, 2022, “Sustainable development: The role of sustainability committees in achieving ESG targets”, Business Strategy and the Environment, Wiley.
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